Il processo di internazionalizzazione è un’azione molto delicata, che deve essere affrontata dall’impresa in modo molto attento e strutturato indipendentemente dalle dimensioni aziendali. Infatti, molti studiosi delle teorie di management considerano le piccole e medie imprese e conseguentemente gli imprenditori, incapaci di strutturare un’azione pianificata di ingresso in un nuovo mercato geografico. L’unica forza riconosciuta alle imprese di minori dimensioni è la sua capacità di flessibilità ed adattamento ai cambiamenti delle condizioni economiche.
Il 2011 è stato un anno particolarmente turbolento per le nazioni dell’Unione Europea e per l’Italia. Molti imprenditori vivono in un clima di grande incertezza e difficilmente sono disposti ad effettuare nuovi investimenti. Una soluzione, ben conosciuta da broker e investitori del settore finanza è la diversificazione del rischio investendo in Paesi diversi per ridurre la dipendenza da un singolo mercato. Gli imprenditori italiani devono ricercare nuove nazioni, nelle quali collocare la propria produzione, per ridurre la dipendenza dall’andamento dell’economia italiana.
La scelta della nazione adatta a recepire i prodotti aziendali deve però passare attraverso un processo più o meno strutturato di valutazione delle diverse opportunità nei diversi Paesi. La BMW possiede una funzione aziendale che ricerca in modo continuo i mercati più interessanti attraverso un processo strutturato diviso in fase ben distinte. Le piccole e medie imprese italiane possono adattare il processo di BMW per scegliere in quale mercati operare, anche se con le dovute limitazioni. I dati necessari alla valutazione dei diversi Paesi non sono infatti di difficile reperimento ed esistono dati aggregati che permettono di comprendere il quadro economico e politico presente nella nazione. Un dato molto interessante è rappresentato dal rischio Paese, che viene redatto da agenzie di rating internazionali ed è facilemente reperibile. La Germania è uno dei Paesi con il rischio Paese minore insieme ad Australia, Svizzera, Austria e alle repubbliche scandinave e rappresenta un mercato estremamente stabile nel quale entrare.
Dopo aver scelto in quale nazione investire o esportare, il seguente passo è organizzare un’azione strutturata per entrare nella mercato individuato. Un’azione basata su intuizioni e sensazioni può portare a risultati illusori e sbagliati. Infatti, una pianificazione parziale ed approssimativa può portare a sovrastimare il mercato oppure a sottostimarlo. Ad esempio, se mediante pochi contatti personali o grazie ad eventi fortuiti si riesce ad ottenere in breve tempo risultati interessanti, si aumentaranno gli sforzi nel mercato anche quando non consigliato. Nel caso opposto si rischia invece di abbandonare mercati interessanti e vitali in modo frettoloso, perdendo la possibilità di effettuare investimenti fruttosi nel futuro.
Grazie ai diversi servizi di Italia Marketing si può superare la gestione approssimativa basata su poche esperienze casuali e riuscire a pianificare un piano di lavoro strutturato appositamente pensato per le piccole e medie imprese italiane.
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